Gli RPG appartengono ad un settore che al giorno d’oggi suda per tenersi stretta la sua schiera di appassionati, soprattutto nel mercato europeo caratterizzato dalla massiccia preferenza verso altre categorie come FPS, giochi sportivi ed action puri: con l’evoluzione avvenuta sia nei giochi che nei giocatori il termine ha perso un pò di significato e spesso si tende a generalizzare, definendo genericamente RPG giochi con ambientazioni fantasy/medioevali/fantascientifiche arricchiti con la gestione del personaggio nella sua evoluzione. Tale definizione è ovviamente errata in gran parte, dato che soprattutto nel passato videoludico (parliamo dei tempi SNES, PSX e Saturn per fare alcuni esempi) abbiamo avuto il piacere di giocare a vere e proprie perle del genere, giochi complessi e veramente impegnativi dove solo chi ne comprendeva a fondo le meccaniche riusciva a vedere i titoli di coda dopo svariate decine di ore spese (io direi “investite”). Molti prodotti di valore sono relegati al mercato giapponese, da sempre amante di questo genere di giochi, e si arricchiscono di elementi fan service (ファンサービス fan sabisu) che attirano molta attenzione: il fan service non è sempre necessariamente “sexy” come spesso viene inteso, ma può racchiudere anche componenti di violenza efferata o di tecnicismi, easter egg (elementi nascosti, spesso citazioni di altri giochi e omaggi a famose serie) e vari contenuti speciali sbloccabili a determinate condizioni spesso complesse o difficili da pensare di propria iniziativa, come ad esempio la pressione dei tasti nella famosa sequenza Konami Code (コナミコマンド Konami Komando). Il titolo che stiamo esaminando è il tipico gioco in grado di ottenere voti e giudizi contrastanti in base all’area geografica nella quale viene esaminato, rappresentando appieno una tipologia di gioco creata per un determinato target di mercato.
GUERRE, DIVINITA’ E RAGAZZE
Agarest: Generations of War (conosciuto in Giappone come アガレスト戦記 Agaresuto Senki, in America come Record of Agarest War) è uscito in origine nel 2007 in Giappone su PS3, poi portato su XBOX 360 ed arrivato in Europa nel 2009: saranno necessari altri 4 anni per arrivare sulle spiagge digitali di Steam con la pubblicazione da parte di Ghostlight. Frutto di una collaborazione tra Idea Factory (Trinity Universe, Hyperdimension Neptunia tra i passati lavori), Red Entertainment e Compile Heart, la storia di Agarest si snoda in 3 titoli della serie di cui quello trattato ora è il capostipite: un’antica guerra tra divinità ha causato la quasi totale estinzione della razza umana, ripristinata in extremis da un grande sacrificio di energia vitale messo in campo dagli ultimi Dei superstiti, inorriditi dalla consapevolezza di devastazione e morte lasciata alle loro spalle dal conflitto. Quest’ultima azione sancì la fine definitiva dell’epoca degli Dei ed il continente di Lucrellian iniziò una lunga fase di pace e prosperità, incorniciata da una calma apparente delle forze sovrannaturali: “apparente” perchè, improvvisamente, il male allunga nuovamente i suoi tentacoli ed inizia a spargere il seme del conflitto e della discordia tra le razze presenti, scatenando una nuova guerra che porterà ad uno scontro la razza degli umani e quella degli elfi. Il protagonista della prima generazione è Leonhardt, un ragazzo umano e tra i principali comandanti dell’esercito: non sembra molto convinto delle buone ragioni di questo conflitto e finirà col tradire la propria fazione per salvare la vita di una giovanissima elfa, Ellis, che stava per essere giustiziata da un manipolo di soldati umani. Se la storia non è esattamente tra le più originali, va comunque detto che viene narrata ampiamente e sapientemente, facendo della trama uno dei punti di forza di questo gioco. L’avventura in cui ci imbarcheremo è veramente corposa, lunga e decisamente appassionante (attorno alle 60 ore di gioco, un’enormità paragonata ai canoni odierni) e ci porterà attraverso ben 5 generazioni di eroi che potremo gestire in modo del tutto personale: infatti una delle feature più interessanti del gioco è l’inserimento di parecchi elementi tipici dei Dating Sim (恋愛シミュレーションゲーム – ren’ai shimyurēshon gēmu ovvero giochi di appuntamenti) cosa che ci permetterà di intervallare le nostre avventure di cappa e spada con fasi discorsive e decisamente romantiche, con qualche punta di sensualità abbozzata. Va precisato che il gioco in questione non è un gioco erotico o hentai ma semplicemente da molto spazio ai componenti fan service di cui si parlava nell’introduzione: ragazze in abiti succinti ed in atteggiamenti equivoci (fenomenale la scena della scorpacciata di salsicce…lascio ai lettori il piacere di immaginare la scena) si soprappongono a situazioni più serie e soprattutto ad una originale meccanica di gioco direttamente derivata dalle nostre relazioni con le donzelle in questione. Infatti avremo la possibilità di corteggiare (anche se con spazio di manovra un pò limitato rispetto ad una Dating Sim completa) le ragazze di cui saremo attorniati e potremo sposarne una: dalla relazione così nata nascerà un figlio, un nuovo eroe, che sarà il protagonista del capitolo successivo e che erediterà caratteristiche e statistiche dei genitori. La nostra grande avventura spazierà appunto tra 5 generazioni legate tra loro dai matrimoni che noi stessi combineremo, ereditando in aggiunta anche parti dell’equipaggiamento appartenuto ai nostri predecessori: un’idea molto carina e funzionale che ho apprezzato. Non ci sono particolari differenze tra l’edizione giapponese, quella nord-americana e quella europea (eccezion fatta per il titolo) a livello di gameplay: il doppiaggio giapponese è stato mantenuto integralmente ma non è possibile determinare correttamente la quantità di censure applicate nella versione PAL a causa dell’equivoca valutazione PEGI 12+ che è stata piazzata sul titolo in questione, e che lo porrebbe al pari di titoli come Kingdom Hearts in quanto a contenuti (??) e quindi è lecito pensare che siano state applicate alcune censure alle scene più “piccanti” per giustificare un tale livello di rating.
チェックメイト! (SCACCO MATTO!)
Nonostante gli elementi romantici, il gioco si sviluppa maggiormente nell’esplorazione del mondo, che avviene spostandosi in “punti di interesse” segnati sulla mappa e nelle fasi di combattimento che si svolgono nella miglior tradizione del genere SRPG (RPG Strategico, se qualcuno di voi conosce Disgaea potrà fare validi confronti) nel mezzo di un’arena divisa in caselle quadrate, proprio come una scacchiera: come nel celebre gioco da tavolo dovremo muovere a turno le nostre pedine con mentalità strategica per uscire vincitori dalle battaglie, tenendo conto delle varie statistiche di ogni personaggio e degli action points a nostra disposizione, che limitano il numero di azioni possibili in un singolo turno; Leonhardt è un personaggio bilanciato, un combattente veloce e di media forza, la ragazza elfa Ellis è il classico personaggio dotato sia di poteri magici che di alcuni attacchi fisici mentre Borgnine (difensore di Ellis, appartenente alla razza dei Larva) è il classico “tank” lento ma assai forte e resistente. Quello che crea una vera apprezzabile novità nei combattimenti è il sistema dei Combat Links, utilissimo a rendere le lotte più varie e dinamiche: se i personaggi a nostra disposizione vengono piazzati in determinate caselle avranno un “collegamento” tra loro e sarà possibile effettuare devastanti attacchi combinati che facilmente porteranno a zero gli HP dei nostri avversari; il tutto andrà gestito con cautela dato che, soprattutto nelli combattimenti a gioco avanzato, esporre troppo ai danni i nostri personaggi potrebbe rivelarsi controproducente. Il sistema di gioco si rivela abbastanza scomodo nella sua incarnazione per PC, con controlli un pò legnosi (lo erano anche nella versione originale per console, ma qui peggiora la sensazione) ed un ritmo di gioco che procede un pò a rilento. Nonostante tutto, nelle prime fasi di gioco si procede abbastanza agevolmente ed i tutorial sono ben realizzati, permettendoci di cogliere i vari elementi del gioco strategico e di padroneggiarli prima delle sfide più impegnative. Il nostro manipolo di eroi è completamente personalizzabile: potremo decidere la posizione di ciascuno di loro all’inizio delle battaglie sulla griglia, controllare le statistiche che salgono ad ogni livello acquisito e gestire equipaggiamento ed abilità. E’ presente anche la possibilità di craftare armi ed oggetti direttamente nelle forge che troveremo nei villaggi presso i quali faremo delle soste durante i nostri viaggi. Tanta, tantissima carne al fuoco per gli amanti degli RPG che non vedono l’ora di potersi districare tra statistiche e strategie.
ANIMA DI UN ANIME
Agarest: Generations of War ci offre graficamente un approccio anime-style che piacerà molto agli appassionati del genere: le sezioni di dialogo vengono presentate in una veste sgargiante, con disegni ottimamente realizzati e forti di uno stile pulito e gradevole sia per i vari eroi (il character design è molto ispirato) sia per gli sfondi dei vari ambienti; tutti i personaggi sono ben caratterizzati ed il doppiaggio giapponese aiuta molto ad immergersi nel mondo che viene presentato. Alcuni personaggi risultano un pò stereotipati ma le valutazioni su questo punto sono più personali che altro, dato che possono essere sia un punto positivo per alcuni che negativo per altri: la ragazzina timida ed indifesa, la ragazza “tsundere”, il bruto muscoloso e taciturno che si rivela però di buon cuore..sono tutti esempi di stereotipi presenti ma che si rivelano alla fine ben inseriti nella trama fantasy del gioco. Un tratto negativo in relazione alla gresa grafica del gioco si trova nella realizzazione degli sprites (bidimensionali) dei personaggi: in sè non sono così male, anche se risultano spesso un pò troppo “sfocati”, ma il difetto risalta maggiormente durante i combattimenti dato che li troviamo nel mezzo di arene realizzate in 3D con texture ben definite; il risultato finale lascia un pò a desiderare, soprattutto considerando che, con disegnatori così abili a disposizione, realizzare bellissime arene disegnate a mano avrebbe sicuramente evitato questo difetto e creato nel contempo un grande valore aggiunto. Anche le aree esplorative con incontri casuali risultano abbastanza piatte e poco ispirate con texture blande che rendono gli ambienti scarni di dettagli, anche se va dato un plauso alla mappa del mondo nella quale ci muoveremo tra i vari punti di interesse: ben realizzata, con colori vivi, è un piacere da guardare. Il comparto sonoro è forse una delle migliori caratteristiche di questo prodotto e si compone di splendidi temi sempre azzeccati per la situazione, spaziando tra ritmate musiche sullo stile metal durante i combattimenti e sontuosi pezzi orchestrali nelle fasi più d’atmosfera: il tutto si unisce al già citato buon doppiaggio integralmente mantenuto in giapponese (anche presente durante le lotte) e ad ottimi effetti sonori che rendono perfettamente l’idea degli terribili impatti inferti dai colpi dei nostri eroi contro i nemici. L’unica pecca riscontrabile nel settore sonoro è l’assenza pressochè totale di suoni ambientali, anche se ne viene avvertita poco la mancanza data la natura stessa del gioco in questione, che fa dei suoi punti di forza la strategia e la trama.
CONSIDERAZIONI FINALI
Agarest: Generations of War è un buon gioco che di certo appassionerà chi cerca una sfida impegnativa sia nella difficoltà sia nella longevità: il suo punto di forza è appunto essere un classico esponente del genere SPRG, inserito in un contesto anime un pò “malizioso” che terrà vivò l’interesse di un giocatore propenso a questo genere di prodotti. Va detto che alcune caratteristiche tecniche citate prima lo trattengono ad un livello più basso di quello che meriterebbe, sommando anche il fatto che è un gioco particolarmente indicato a ben precisi target di utenza. Se non amate gli SRPG o le storie molto lunghe in salsa anime, non troverete pane per i vostri denti…se invece amate lo stile tipico dei giochi provenienti dalla terra del Sol Levante aggiungete pure uno 0.5 in più al voto. Agarest: Generations of War è disponibile su Steam al prezzo di 18,99€
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