Correva l’anno 1999 quando, per la seconda volta, gli amanti dei giochi di strategia su PC venivano chiamati a indossare dei panni decisamente “non convenzionali”: Dungeon Keeper 2 metteva i giocatori nei panni del cattivo di turno, un vero demonio senza forma fisica, ma mantenuto in vita da un cuore di magia oscura. Quindi, niente cavalieri animati dalle più nobili cause, regni da salvare e battaglie per l’onore: al loro posto avevamo tetri sotterranei da creare di nostra mano, un esercito di mostruosi servitori da attirare nel nostro dominio e tutto ciò che un vero God Game dell’epoca poteva offrire, un paio d’anni prima dell’uscita nei negozi di altri esponenti del genere ben più noti come Black & White. Dungeon Keeper 2 aveva una formula originale, un approccio malvagio e umoristico al tempo stesso e delle meccaniche considerate ancora oggi innovative, tanto da aver ispirato nientemeno che il celeberrimo Minecraft. Bullfrog (lo studio di sviluppo dietro alla serie) venne assorbito nel gruppo EA/Lionhead/Mucky Foot nell’anno 2001, e quella che sembrava essere una promettente saga di strategici/gestionali venne interrotta bruscamente proprio nel periodo in cui si annunciava la creazione del terzo capitolo; Dungeon Keeper 3: War for the Overworld venne definitivamente archiviato e le speranze degli appassionati spente… fino ad ora. I ragazzi di Subterranean Games hanno raccolto la difficile eredità di un titolo che ha fatto a suo modo la storia di un genere e hanno deciso che la serie doveva andare avanti: War for the Overworld è finalmente qui, e possiamo rimetterci nei panni di un crudele signore oscuro nella sua guerra personale contro tutti.

TIRANNIA DIVERTENTE

Il concetto alla base di War for the Overworld è semplice e divertente: siamo il Signore Oscuro, una sorta di semi-divinità del male che ha come scopo quello di distruggere e schiavizzare le razze che vivono nel mondo “di sopra”, il tutto inserito in un classico contesto fantasy con le parti ribaltate. Dal canto nostro, dovremo creare un dungeon sotterraneo utilizzando i nostri lavoratori e attirare un gran numero di servitori malefici, fornire loro cibo e quant’altro necessario per il sostentamento e l’allenamento: a differenza di altri giochi dello stesso genere, dove le strutture hanno una forma definita e vanno piazzate sul territorio per essere costruite, in War for the Overworld potremo fisicamente scavare nella nuda terra e creare stanze adibite ai più variegati scopi, decidendo quanto spazio dedicare a ciascuna e creando un dungeon sempre diverso, a seconda dei nostri gusti. Inizieremo ogni partita con un determinato numero di servitori già disponibili, del denaro indispensabile per espanderci (poi recuperabile scavando vene d’oro sparse sulla mappa) e il nostro Cuore del Dungeon, struttura che rappresenta il nostro potere e, soprattutto, fornisce alla nostra malvagia essenza il sostentamento per esistere nel mondo materiale: se il nemico (o servitori maltrattati e quindi in rivolta) dovesse distruggere il Cuore del Dungeon, la partita terminerà e avremo perso.

Il gioco presenta interessanti meccaniche che mescolano sapientemente un gestionale a uno strategico puro: dovremo infatti occuparci dei bisogni di ogni nostro servitore, dal cibo ai “posti letto” in stanze apposite, fino a seguire l’addestramento dei nostri disgustosi sottoposti; a parte poche eccezioni, tutte le stanze che potremo costruire avranno come conseguenza l’arrivo nel nostro dungeon di una nuova “razza” di servitori, come le Succubi (che hanno preso il posto delle Mistress di Dungeon Keeper 2), che si faranno vive appena costruita una Sala delle Torture, oppure i Rigurgitanti (parenti dei vecchi Demoni Biliosi), che si metteranno all’opera nella Fonderia. Oltre ad attirare seguaci, le stanze hanno altri usi interessanti che scopriremo avanzando nel gioco: alcuni servitori servono esclusivamente come carne da cannone per i combattimenti, mentre altri hanno diverse mansioni, tra le quali costruire sistemi difensivi, convertire alla nostra fazione nemici imprigionati nell’apposita stanza, ricercare incantesimi e così via. Fin qui, le meccaniche del gioco sono praticamente identiche a quelle di Dungeon Keeper 2, ma War for the Overworld porta nuovi e interessanti elementi in questa già funzionale e divertente meccanica di gioco.

CHE C’E’ DI NUOVO LA’ SOTTO?

Oltre alle classiche unità (molte ispirate direttamente al gioco precedente), troveremo alcune nuove conoscenze come, per esempio, i Tossici, pelleverde che si occupano di preparare nauseabonde pozioni nella stanza preposta, e i Cultisti, fanatici studiosi dell’occulto che potranno preparare i rituali nel Tempio e studiare nella Libreria per sbloccare nuovi Peccati: a differenza di Dungeon Keeper 2, qui avremo un vero e proprio albero delle stanze, degli incantesimi, dei rituali e dei Costrutti da sbloccare tramite i Peccati che accumuleremo attirando i Cultisti e lasciandoli lavorare in pace. I Costrutti sono un’altra novità introdotta in War for the Overworld, dato che potremo costruire questi particolari elementi anche in zone non conquistate e nell’acqua: dato che i Costrutti possono avere particolari effetti, come il rigenerare terreno già scavato, causare esplosioni che permettono di oltrepassare ostacoli insuperabili come la Pietra Sulfurea (altra novità di questa versione) oppure sorvegliare aree disperdendo la nebbia di guerra, non è strano immaginare quali fantasiosi usi ne faranno i giocatori per trarre vantaggi strategici.

combattimenti sono parte integrante del gameplay, dato che dovremo affrontare le creature del mondo della luce (umani, nani eccetera) oppure altri Signori Oscuri, desiderosi di annientarci per prendere il nostro posto: la gestione dei combattimenti è abbastanza semplice, dato che potremo chiamare a raccolta i nostri sudditi piazzando una bandiera apposita in una zona qualunque della mappa; i nostri servitori accorreranno prontamente per combattere qualunque nemico in zona e resteranno fermi lì fino a quando la bandiera verrà da noi rimossa. In generale, il lavoro fatto dal team Subterranean Games ha migliorato il gameplay sotto ogni aspetto possibile, eccezion fatta forse per la gestione delle unità che rimane poco precisa nelle situazioni più concitate. Il multiplayer non è ancora implementato nel gioco, ma è in fase di arrivo e promette di regalare ore e ore di divertimento e sfida, in aggiunta al già eccellente single player, che, oltre alla classica Campagna per la conquista del mondo di sopra, propone anche partite Skirmish, la modalità Sopravvivenza e così via.

Passando al comparto tecnico, il War for the Overworld si presenta molto bene a livello estetico: un buon utilizzo di Unity ha creato un mondo sotterraneo cupo e molto bello da vedere, con texture dettagliate e animazioni ben fatte; l’unico problema è relativo al frame rate, a volte rallentato da alcuni problemi con il motore grafico, ma in fase di aggiustamento, a detta stessa degli sviluppatori. Il comparto sonoro è egualmente apprezzabile, grazie a temi musicali di grande atmosfera e al doppiaggio (per ora solo in inglese) che ci regala un assistente come voce fuori campo assolutamente spassoso, che strapperà più di un sorriso ai giocatori con le sue battute di humor nero e citazioni varie tratte da film o videogiochi famosi.

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