Bloodsports TV si presenta come un mix di generi che sono molto in voga in questo momento. Si tratta di un “tower defense” intriso di elementi cyberpunk, dalla spiccata vocazione al multiplayer, che si realizza in una co-op online. Detta così, potrebbe sembrare sia una gran successo sia una gran perdita di tempo (e di soldi). Saranno riusciti Toadman Interactive e Fatshark a offrire un prodotto valido?
La storia è molto semplice: gli abitanti di un villaggio vogliono distruggere un silos nucleare che rappresenta per loro un’incombente minaccia. Il nostro compito è quello di difendere l’istallazione usando, ovviamente, tutta la forza bruta che avremo a disposizione. Potremo affrontare la missione di difesa sia in single player sia in co-op con altri quattro giocatori online. Come ormai siamo abituati a vedere in ogni gioco di questo genere, avremo a disposizione quattro classi iniziali che comprendono gli Slayers, dispensatori di danni irreversibili, i Bruisers, potenti e letali, i Regulators, che hanno il compito di controllare le folle inferocite, e l’immancabile supporto dei Medikus, i guaritori per eccellenza. Da principio, per ogni classe potremo selezionare tra due personaggi, ognuno caratterizzato da un suo set di abilità. Una volta scelti i nostri giocatori, potremo passare alla selezione della mappa fra le sei disponibili. Ci sono anche alcuni parametri di gioco che potremo settare, tra i quali la difficoltà del nemico e il numero di ondate di attacco, utili anche ad aumentare la durata delle partite. La durata media, con le impostazioni di default, è di circa dieci minuti, ma, come è logico aspettarsi, più difficoltà e orde nemiche aggiungerete, più tempo passerete a difendere il missile.
Una volta nel gioco, i giocatori possono indicare la posizione verso la quale il loro personaggio si deve muovere e questi inizierà ad attaccare automaticamente qualsiasi cosa finisca nel suo raggio d’azione. Il gameplay richiede l’utilizzo di tattiche ben precise, perché posizionare correttamente i propri alter-ego digitali vuol dire massimizzare l’efficacia sia degli attacchi sia delle difese automatiche presenti sul campo di battaglia. Le armi hanno tutte dei tempi di ricarica, per cui rimanere indifesi e scoperti vuol dire condannarsi a una dipartita prematura.
I nemici sono di tutte le forme e dimensioni e, come ci si aspetta da un tower defense, inizialmente vengono schierati quelli più deboli e insulsi, ma, ondata dopo ondata, iniziano ad arrivare quelli tosti, che non ci metteranno molto a sgretolarvi di mazzate. Mentre l’attacco è automatico, la selezione degli obiettivi e il movimento dei personaggi sono gestiti dal giocatore in tempo reale. Quindi avremo un bel da fare a gestire oculatamente la nostra riserva di energia per non rischiare di rimanere intrappolati in mezzo ai nemici. Fortunatamente, alcuni tasti di scelta rapida ci permettono di uscire abbastanza agilmente dalle situazioni più caotiche, ma non è detto che questo accada sempre. Quindi l’intesa con i nostri compagni di team deve essere perfetta. Non possiamo permetterci delle uscite solitarie, perché esse si trasformerebbero rapidamente in missioni suicide.
Tra ogni ondata c’è la possibilità di tornare a un negozio a portata di mano per rimpinguare le nostre scorte di tutti i tipi di dispositivi disponibili. Possiamo combinare vari elementi per avere armi offensive e difensive più efficaci e potenti, ma questo sicuramente ci costerà di più. Un altro elemento da tenere d’occhio è proprio l’utilizzo delle risorse che guadagneremo sterminando i nemici. Le nostre finanze non sono illimitate e questo elemento aggiunge ancor più interesse nella struttura del gioco, dettando l’agenda per definire le priorità di acquisto dei vari articoli di supporto alla nostra carneficina. Se i giocatori muoiono, dopo un breve conto alla rovescia vengono nuovamente collocati sul campo di battaglia, con la speranza che le difese automatiche nel frattempo siano riuscite a scongiurare qualsiasi avanzamento nemico mentre si attende. Vi renderete conto che, soprattutto quando dovrete affrontare alcuni dei boss più impegnativi, vi prenderà una “frenesia da respawn” che vi farà cliccare ripetutamente, come se questo potesse in qualche modo accelerare il tempo!
Bloodsports TV è un gioco curato anche nella sua presentazione grafica e nella semplicità di navigazione tra i vari menù. E’ facile entrare subito in partita così come essere ammaliati dalla sua veste grafica pulita ed estremamente dettagliata. Con lo zoom potrete infatti ammirare l’estremo lavoro di caratterizzazione dei vari personaggi così come degli ambienti. Quando l’azione si fa convulsa, il frame rate si mantiene comunque a ottimi livelli, anche su un pc di fascia media come quello sul quale l’abbiamo provato. L’audio rimane aderente al tema cyberpunk, con una colonna sonora ben orchestrata e una buona base di effetti sonori abilmente campionati. L’unica nota negativa di questo comparto è la voce del presentatore, che dopo un paio di partite abbiamo deciso di eliminare perché diventava abbastanza “gracchiante”. Al termine di ogni giro ci sono premi concessi alla classe del carattere utilizzato. Potremo così aumentare le nostre statistiche e applicare i miglioramenti e le varie espansioni attraverso un sistema ad albero. Anche in questo caso il sistema utilizzato è molto efficace, perché impegnerete molto tempo e molte partite per potenziare il vostro personaggio, per cui la longevità è garantita anche da questa accortezza.
Bloodsports TV è ovviamente creato tutto attorno alla modalità co-op, dove i giocatori possono utilizzare le competenze di ogni classe con la massima efficacia, strutturare strategie, comunicare tra di loro per dare priorità agli obiettivi e soprattutto coprirsi il culo le spalle a vicenda. Purtroppo il single player è quasi inutile, perché, non essendoci la possibilità di avere dei compagni gestiti dal computer, dopo un po’ diventa noioso e troppo ripetitivo. Un altro elemento che possiamo considerare negativo, anche se in maniera relativa, è il fatto che giocare con alcune classi rappresenta una sfida molto difficile, perché, ad esempio, vestire i panni del giocatore di “supporto” comporta essenzialmente di dover far sempre e comunque riferimento alle classi di attacco, situazione che fa perdere gran parte del divertimento.
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