Le caratteristiche tecniche di Playstation 4 e Xbox One sono state finalmente tutte (o quasi) svelate ed è tempo di comparazioni tra i due bolidi che si sfideranno sull’impervio circuito della nuova generazione. Entrambe hanno fatto vedere i muscoli, annunciando i loro 8 core a 64 bit e 8 GB di RAM, dati che al lettore meno attento possono sembrare tanto eccezionali quanto perfettamente identiche.

Due sorelle gemelle?

Due console gemelle, quindi, dove la nuova generazione si combatterà esclusivamente a suon di software e servizi? Certo che no, perché nonostante sia chiaro come la line-up sia importante (lo è stato molto per la passata generazione), l’analisi attenta dei due hardware rivela come Sony e Microsoft abbiano intrapreso strade differenti, potenza pura a disposizione degli sviluppatori e dei grandi carichi di lavoro la prima e una maggiore duttilità e silenziosità – votata probabilmente al multitasking – la seconda.

Xbox One e la misteriosa Radeon 7790

Tutto passa per la Radeon 7790 (nome in codice Bonaire) lanciata da AMD il 22 marzo e che rappresenta sicuramente lo sforzo della società nel garantire a Microsoft una GPU all’altezza. Boanire fa parte di un un gruppo di GPU di classe DX11, destinate a diverse schede (7900, 7800 , 7700 e appunto la 7790), che offre 896 Stream Processor e GDDR5 da 6 GHz,  e, andando a spulciare le sue caratteristiche, salta subito all’occhio che Xbox One possiede un quantitativo simile di unità di shading.

Ora, sappiamo che le 7790 se la cavano abbastanza bene con alcuni giochi recenti, come ad esempio Battlefield 3 e Metro: Last Light, ma non sono schede così performanti, commercializzate, infatti, ad un prezzo appena superiore ai 100 €. Per garantire un frame rate più vicino ai 50 FPS, questa Radeon è costretta a sacrificare molti effetti di rendering. Tuttavia, bisogna considerare che una 7790 che lavora su PC non è esattamente parificabile a quella su Xbox One, perché l’APU della console ha un sistema di interfacciamento con la RAM completamente diverso.

RAM e RAM

C’è RAM e RAM, questo lo si sa bene, ed è forse una delle cose saltate subito all’occhio nella comparazione delle specifiche delle due console. Playstation 4 sfoggia 8 GB di GDDR5 interfacciati alla APU attraverso un bus da 256 bit, con frequenza di 5,5 GHz. In soldoni, si tratta di ben 176 GB al secondo di banda passante.

Anche se Microsoft mantiene un bus identico (256 bit), i moduli di RAM sono dei comuni DDR3 da 2133 MHz, con una banda passante pari a 68,3 GB/s. Un gap non certo da poco, che Microsoft deve aver subito calcolato, tanto che da optare per un System on Chip da 32 MB di memoria SRAM utilizzabile dagli Stream Processor per poter gestire più agevolmente le texture e allocare i dati di rendering quando ci si trova in presenza di  effetti a doppio passaggio. Questo escamotage riduce di molto la latenza e accresce la banda passante sino a 102 GB/s.

Insomma, i 1,6 miliardi di transistor della SRAM permetteranno l’elaborazione senza incorrere in continui refresh e sarà la cache che gestirà la maggior parte delle istanze dei processori grafici. Un’ottima soluzione, con il neo, però, di dover essere gestita bene in fase di sviluppo, perché se l’engine grafico dovesse riversare un flusso eccessivo di texture, questi dati fuoriuscirebbero dalla SRAM e dovrebbero essere così gestiti dall’APU, costretta a chiamare in causa la “lenta” RAM principale.

PS4 domina in potenza.

Non si tratterà però di soli problemi di sviluppo, perché  i 768 Stream Processor di Xbox One non potranno in alcun modo raggiungere l’equivalenza dei 1152 di Playstation 4. Tradotto in numeri, la capacità di elaborazione grafica della macchina di Redmond raggiunge i 1,23 TFLOPS, troppo distanti dai 1,84 sfoggiati da Sony. I benchmark sulle Radeon 7790 e le 7850, simili in prestazioni a quelle montate rispettivamente da Xbox One e Ps4, ci dicono che Sony riuscirà sicuramente a garantire rendering più fluidi ed a ridurre al minimo la possibilità di cali di frame rate. Una potenza che può essere calcolata intorno al 30% in più dell’avversaria.

 

Dopo l’annuncio di PS4, Microsoft ha sicuramente annotato come la sua console non avrebbe potuto competere dal punto di vista prettamente hardware, quindi, nel corso della conferenza di debutto di Xbox One, ha volutamente taciuto su molte delle specifiche, soprattutto sulla frequenza di lavoro della APU. E’ possibile, però, che a Redmond si voglia spingere il più possibile la frequenza degli Stream Processor in modo da avvicinarsi agli 800 MHz della rivale. A venire incontro a Microsoft potrebbe essere anche il (discusso e per ora non molto chiaro) sistema di Cloud Computing, per il quale sarebbero già pronti 300 mila server. Ciò l’aiuterebbe – ovviamente nella sola occasione di una macchina connessa alla rete – a gestire le texture e la modellazione degli elementi fisici, sollevando l’hardware da tale compito.

Un cuore condiviso

Ciò che sembra condividano le due macchine è invece la CPU a 8 core, la famosa Jaguar, il cui nome aggressivo non si traduce però in altrettanta potenza. Al di là di quanto dichiarato da tanti sulle maggiori performance della prossima generazione di console rispetto da un hi-end PC, l’architettura del Jaguar, così come presentato ufficialmente da AMD, si tradurrebbe in quella di una delle due versione di SoC, la A6-5200 e la A4-5000, che viaggiano rispettivamente a 2 e 1,5 GHz, con quattro core e  2MB di cache L2. Le APU in questione paiono non raggiungere le performance delle FX prodotte dalla stessa AMD o le i7 di Intel, ma sembrano più orientate a competere con i Pentium Dual Core a basso voltaggio, che garantiscono silenziosità e riduzione dei consumi.

 

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